Trauma cranico
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Il trauma cranico può portare, a prescindere dal coinvolgimento della cute di rivestimento o delle ossa craniche, ad un danno morfologico e funzionale del cervello stesso. In assenza di lesione cutanea o ossea parliamo di trauma craniocerebrale chiuso. Per la valutazione della lesione cerebrale è indicativa la classificazione di Tonnis e Loew che suddivide il trauma cranio cerebrale in 3 gradi di danno a seconda dei sintomi e della durata della loro completa regressione.
Il quadro clinico del danno cerebrale acuto traumatico può manifestarsi con una sindrome psichica, vegetativa o neurologica, ciascuna delle quali può insorgere separatamente o in combinazione con le altre.
La sindrome psichica conseguente ad un trauma cranico è caratterizzata da perdita di coscienza che insorge contemporaneamente alla lesione e può durare più o meno a lungo con amnesia retrograda al momento della ripresa di conoscenza.
La sindrome vegetativa è sintomo di un disturbo della funzione del neoencefalo e del tronco cerebrale con lesione dei centri neocerebrali e delle vie di regolazione vegetativa che da qui partono.
La sindrome neurologica è conseguenza di lesioni localizzate di determinate aree corticali. Essa è caratterizzata da alterazioni delle reazioni e della forma delle pupille, danni ai nervi cerebrali, emiparesi parziali e totali e disturbi dei riflessi che possono segnalare una localizzazione laterale.
La mancanza di segni neurologici non esclude un danno corticale, dal momento che un gran numero di di focolai resta silente dal punto di vista clinico. D'altro canto le conseguenze della sindrome vegetativa possono condurre a disturbi dei riflessi, alterazione delle risposte pupillari o disturbi neurologici periferici. Disturbi, spesso provocati da edemi anche di lieve entità o tumefazioni, che non possono non avere focolai evidenti dal punto di vista morfologico. In questi casi si tratta spesso di un'associazione tra sindrome vegetativa e sindrome neurologica.
Esistono poi i cosiddetti disturbi minori tra cui la sindrome soggettiva del traumatizzato cranico.
Questa si manifesta solitamente come sequela di traumatismi cranici contusivi, commotivi e non. Non sembra esistere correlazione tra entità del trauma e ed insorgenza della sindrome.
Nonostante il termine “soggettiva” sia universalmente accettato, è convinzione comune che la sindrome possa prodursi sullla base di lesioni anatomo-patologiche non obiettivabili strumentalmente o di alterazioni nella circolazione liquorale. Pare indubbia l'influenza favorente di una personalità premorbosa del tipo di quelle nevrotiche con componente neurastenica o istrionica.
La sintomatologia insorge nel periodo di recupero post-traumatico e comprende tipicamente: cefalea, sensazioni vertiginose, astenia, altri sintomi quali insonnia , disturbi del ritmo sonno-veglia, turbe vasomotorie, iperidrosi, disturbi digestivi.