Aspetti psico-giuridici del mobbing
Quando si parla di mobbing ci si riferisce ad una problematica particolarmente complessa, un concetto sfuggente e non identificabile con un singolo reato.
La condotta di mobbing si configura come una costellazione di comportamenti che presi singolarmente sembrano non avere un peso rilevante, ma che sommandosi e protraendosi nel tempo vanno a generare nella vittima un quadro di vessazione particolarmente importante.
Alcune delle caratteristiche delle situazioni di mobbing fanno sì che il malessere della vittima diventi via via più intenso e che ne pervada l'intera esistenza, conducendo talvolta a somatizzazioni di notevole portata.
Ecco alcune di queste caratteristiche:
- non si tratta di un'unica condotta ma di più comportamenti vessatori;
- tali comportamenti non sono di per sé gravi, ma lo diventano sommandosi e protraendosi nel tempo;
- si sviluppano nell'ambiente lavorativo, in cui la vittima trascorre gran parte della propria giornata ed investe gran parte delle sue energie fisiche e psichiche;
- la condotta di mobbing non è quasi mai perpetrata da un unico soggetto: coinvolge diverse persone che assumono ruoli più o meno attivi, tanto che la vittima può percepire l'ostilità di tutti i colleghi, sperimentando così un vissuto di estrema solitudine;
- la vittima ha la sensazione di non riuscire a condividere con familiari ed amici il suo malessere, ritiene di non essere capito;
- chi si trova in questa situazione è incapace di individuare soluzioni per una situazione tanto complessa ed si sente impotente e sconfitto, con conseguente danno all'autostima.
Un adeguata analisi delle relazioni può aiutare disegnare un quadro esplicativo dell'evoluzione di tali condotte ed a chiarire quali interazioni intercorrano tra vittima, soggetto mobizzante e spettatori, in vista del ripristino del benessere dei singoli e dell'organizzazione stessa.